Iniziative 2002 Parroco in Russia "a riposo forzato" Rassegna stampa   
Il Giorno - 15 maggio 2002 - Metropoli pagina 11 

LA STORIA
Don Stefano Caprio, il sacerdote che è stato espulso dalla Russia, ha raccontato agli abitanti di Melzo la sua missione nel Paese dell'ex Unione Sovietica. A sinistra, don Angelo Cairati, parroco della chiesa del Sacro Cuore.


MELZO - C'era davvero tanta gente, la scorsa settimana, nel salone della parrocchia Sacro Cuore, ad ascoltare padre Stefano Caprio, il religioso «a riposo forzato», Un'etichetta affibiatagli per la «campagna anticattolica», tanto triste, quanto assurda, di cui è rimasto vittima da un mese a questa parte.

Padre Stefano, conosciuto dai borgatari per la profonda amicizia che lo lega a don Angelo Cairati, partì ben tredici anni fa per la Russia, dov'e iniziata la sua missione di parroco nelle parrocchie cattoliche di Vladimir e Ivanovo.

Il mese scorso, il sacerdote parte per un breve viaggio da Mosca a Milano. Ma al controllo di frontiera dell'aeroporto di Sheremetjievo, gli è confiscato inspiegabilmente il visto annuale. A nulla sono servite le proteste dell'Ambasciata Italiana nella Federazione russa e del Vaticano, così come a nulla è servita la più semplice richiesta di chiarimenti.

Questo è accaduto il 5 aprile; il 19 l'episodio si ripete per il vescovo polacco Jerzy Mazur, ordinario della diocesi cattolica di San Giuseppe con sede a Irkutsk, Siberia orientale.

«Le nostre espulsioni - ha spiegato padre Stefano Caprio al folto ed attento pubblico - sono dà ricondurre più che altro ad un fatto politico, che religioso. La Russia è un paese dalla storia multinazionale che aspira ad avere una posizione di predominio nel mondo, sia dal punto di vista economico e culturale, che politico e spirituale. In questo momento, sta però vivendo una sorta di complesso di inferiorità.

Questo potrebbe spiegare l'accusa di proselitismo nei confronti dei cattolici». Nessuno sa tuttora come si concluderà l'intera vicenda, fatta solo di incertezze e punti di domanda. Un dato appare tuttavia chiaro: siamo di fronte a due episodi che permettono di parlare di violazioni dei diritti costituzionali alla libertà di coscienza di una parte dei cittadini russi di confessione cattolica, nonché degli accordi internazionali che prevedono il diritto ad un'adeguata assistenza spirituale.

di Cristina Svegliati


 Site by

www.r-st.eu R-ST www.centrocandia.it    Valid HTML 4.01 Transitional  Valid CSS Torna all'inizio