Iniziative 2005 Verità, tradizione, autorità Incontro   









Il Rischio Educativo
Incontro dibattito con Franco Nembrini

E' difficile rappresentare la pienezza e la passione che ha testimoniato Franco Nembrini il 28 ottobre nell'incontro pubblico "Verità, Tradizione, Autorità" e la vivida partecipazione di tutti i presenti. Nell'incontro é stato presentato il libro Il Rischio Educativo di don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione.

Franco Nembrini é Presidente della FOE, Federazione Opere Educative, ma non si è presentato quale esperto di tematiche educative o scolastiche ma, e sono le sue parole "ho fatto esperienza dell'educazione nel senso che l'ho vista in atto, ho visto educare con efficacia, tenacia, decisione e letizia sorprendenti. L'ho vista da figlio, dal rapporto quasi quotidiano con don Giussani e poi provandoci come padre di quattro figli e insegnante alle superiori per circa trenta anni". Dunque nessuna lezione accademica su Il rischio educativo, ma una testimonianza appassionata in forza di un'esperienza.

Educazione cosa significa? Questa la domanda con cui Nembrini é partito. La risposta é quella di don Giussani: l'educazione è introduzione alla realtà e, più precisamente, é introduzione alla realtà totale. Ma "la realtà totale non è affermata se non è affermata l'esistenza del suo significato". Educare è quindi introdurre un figlio, o un alunno, alla realtà totale, cioè al possibile significato della realtà.

Noi registriamo che ai nostri ragazzi è stata portata via la realtà. Stanno crescendo orfani di padri, di maestri, e fanno fatica a trovare adulti da seguire. Vale la pena seguire un adulto se egli consegna un modo d'essere, anzi se testimonia la certezza di una positività ultima della realtà, il significato buono delle cose, se testimonia che la vita è una gran cosa e vale la pena essere vissuta. Invece purtroppo questa generazione d'adulti fatica nel consegnare le ragioni positive ai propri figli. Quaranta anni fa Don Giussani coglieva già questo fenomeno che lo psicologo, il sociologo o il giornalista, da qualsiasi cultura proviene, ammettono oggi con chiarezza.

Deve tornare a tema l'educazione, questo é il punto. Gli adulti devono ritrovare una responsabilità reale nei confronti dei propri figli o alunni, cioè devono rispondere, per primi, alla domanda: perchè vale la pena vivere? E' l'incertezza della risposta a questa domanda che caratterizza il disagio, la tristezza e la noia dei nostri figli.

Ma per dire che la realtà è positiva bisogna farne esperienza.

Lo scopo dell'educazione è aiutare che un uomo nuovo cresca. Don Giussani nel suo Il rischio educativo ci introduce a questo scopo attraverso un percorso in quattro tappe:

  1) L'offerta della tradizione come consegna d'ipotesi positiva sulla realtà, come condizione di certezza, perché il figlio veda che alla domanda "dimmi che valeva la pena venir al mondo", l'adulto sa rispondere.

  2) La presenza precisa di una reale autorità ("auctoritas" significa "ciò che fa crescere"). Ci deve essere il luogo in cui si può vedere in atto questa esperienza, non può essere la consegna vaga di un'ipotesi culturale. L'autorità è come il luogo dove la tradizione è vivente, presente.
Autorità (non autoritarismo) come luogo del perdono. E il perdono parte dal fatto che l'altro è sempre diverso da te e accoglierlo è sempre un sacrificio.
Ciò vale in tutti i rapporti, perché la legge dell'esistenza è l'amore, è la misericordia.

  3) La verifica personale, come condizione per il maturare della convinzione: bisogna accompagnare il giovane nella verifica personale dell'ipotesi offertagli. Don Giussani dettaglia le condizioni di questa verifica:     · vissuta personalmente;
    · dentro l'ambiente più decisivo per la propria vita;
    · in forma comunitaria;
    · verificata nell'uso del tempo libero
e le tre dimensioni che caratterizzano il gesto dell'uomo, che lo differenziano dall'animale:
    · cultura (coscienza della verità)
    · carità (coscienza di un bene vissuto e presente)
    · missione (cattolicità cioè l'apertura al mondo intero)
. Queste sono le tre dimensioni di un percorso educativo integrale, cioè secondo tutte le dimensioni della persona e secondo tutte le dimensioni della realtà.

  4) L'educazione è l'esito dell'incontro di due libertà, è il rischio necessario perché si affermi e maturi la libertà dell'altro. L'educazione è un rischio terribile, perché l'altro può dirti no. Ma chi teme questa libertà, chi non la educa, chi non la ama, chi non la afferma, nei fatti la nega. E' il rischio di tutti i giorni.

L'educazione non riguarda solo i giovani ma è la struttura di ogni rapporto umano.
Gli uomini si educano sempre.
I rapporti sono utili o dannosi, o educano o diseducano: non esistono rapporti inutili. Il tempo che passi con tuo figlio, il tuo alunno, il tuo allievo, il tuo vicino, il tuo collega, il tuo catechista, non passa invano, un frutto lo dà comunque in un senso o nell'atro o costruisce o distrugge; mette cioè in gioco la possibilità di significato dell'esistenza.

Vedere l'auditorium gremito da circa quattrocento persone ci ha confermato che l'educazione è interesse primario di questi nostri tempi.

L'appello per l'educazione é nato dall'incontro di uomini di diverse posizioni culturali ma che hanno riconosciuto nella strada tracciata da Il rischio educativo di Don Giussani una possibilità di ripresa. Non è solo una questione di scuola o di addetti ai lavori è quindi questo un appello che riguarda ed è rivolto a tutti, a chiunque abbia a cuore il bene del nostro popolo. Perciò ci permettiamo di invitare tutti e ciascuno a sottoscriverlo.

E. C.

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