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Elisabetta Cassani, una delle curatrici, inaugura e presenta la mostra a Melzo |
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La madre di Massimiliano: Maria Dabrowska Kolbe |
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Sono solo in sette ma lo scopo della Milizia, appena fondata, è la conversione di tutto il mondo. Come condizione, portare la 'Medaglia Miracolosa' e fare totale offerta di se stesso alla B.V.M. Immacolata; come mezzo supplicarla ogni giorno recitando la giaculatoria 'O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a Voi, e per tutti quelli che non ricorrono a Voi, in particolare per i nemici della Chiesa |
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Il Cavaliere dell'Immacolata è stampato in diverse lingue |
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Una delle prime macchine tipografiche |
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Missionari in partenza per il Giappone. Porto SAID, 1930: padre Kolbe al centro, fra Zeno Zebrowski alla sua sinistra, fra Zygmut Król, fra Hilary Lysakowski, fra Seweryn Dagis |
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Composizione degli ideogrammi per la stampa del Cavaliere dell'Immacolata in lingua giapponese |
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Inizia la costruzione della Città dell'Immacolata. Queste sono fotografie del tempo, con il refettorio ancora all'aperto; da notare che fin dall'inizio i frati sono tantissimi. E' una vera città, ci sono i contadini, i pompieri, il dentista e non mancano momenti di relax |
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La città continua ancora oggi. Queste foto son ben più recenti, ma non è cambiato nulla. Volutamente sono state utilizzate fotografie molto simili, per mostrare che la vita è proprio la stessa, lo spirito di Niepokalanow è presente ancora oggi |
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Auschwitz, 7 giugno 1979 - Durante il suo primo pellegrinaggio in Polonia, accompagnato dal cardinale Francesco Macharski, il Santo Padre ha onorato il posto del martirio del Beato Kolbe e ha posto un cero pasquale come simbolo della vittoria sulla morte |
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Roma, 17 ottobre 1971 - Francesco Gojowniczek, vivo grazie al sacrificio di padre Massimiliano che ne prese il posto nel bunker della morte, riceve la S. Comunione dal Santo Padre Paolo VI durante il processo di beatificazione di padre Kolbe |
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Affidata a suor Caterina Labouré durante le manifestazioni di Maria, nel 1830, nella Cappella delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli. - Questi raggi che vedi sono le grazie che io spando sulle persone che me lo domandano |
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