Il contesto
La mostra intende illustrare la decorazione musiva della Basilica di San Marco a Venezia, conosciuta anche con il nome di "basilica d'oro" in riferimento allo sfondo dorato che caratterizza i mosaici. La costruzione della prima basilica risale all'828: in quell'anno giunge a Venezia il corpo di San Marco, recuperato ad Alessandria d'Egitto da due commercianti veneziani, e si pone subito l'esigenza di costruire un edificio che possa ospitare una reliquia di tale prestigio e che manifesti contemporaneamente la potenza e l'autorità della città.
L'attuale basilica viene consacrata nel 1094 e risente dell'influsso bizantino sia dal punto di vista architettonico sia da quello decorativo, dati i forti legami che Venezia già intratteneva con l'impero d'oriente. La realizzazione dei mosaici ha inizio verso la fine del XI secolo e si protrae per numerosi decenni; i primi mosaici manifestano più chiaramente gli elementi fondamentali dello stile bizantino, dallo sfondo oro - che situa l'immagine fuori dal tempo e dallo spazio - alla postura ieratica e priva di prospettiva delle figure. Successivamente i mosaicisti si allontanano in modo graduale dallo stile orientale, iniziando ad utilizzare altri colori per gli sfondi (es. la cupola della Genesi) e ad accentuare gli elememti paesaggistici ed architettonici. Dalla metà del 1300, infine, risulta evidente l'influsso della pittura del tempo, come dimostra il mosaico dell'albero di Jesse.
La cupola della Genesi
La cupola della Genesi illustra i sette giorni della creazione e la storia di Adamo ed Eva, attraverso 24 raffigurazioni disposte su tre ordini concentrici. Prima dell'inizio della creazione lo spirito divino, in forma di colomba, aleggia sulle acque. Nel primo giorno Dio, raffigurato con il volto giovane e la croce in mano come prefigurazione di Cristo, separa la luce dalle tenebre. Successivamente Dio divide le acque dalla terra ferma e crea gli alberi.
Il secondo cerchio illustra i restanti quattro giorni: Dio crea gli astri e la volta celeste, dà vita ai pesci del mare ed agli uccelli del cielo ed infine crea gli animali terrestri e l'uomo.
In ogni raffigurazione è presente un numero crescente di angeli, pari al giorno cui si riferisce l'immagine. Nel riquadro che illustra il settimo giorno il mosaicista raffigura Dio in trono che benedice il settimo angelo (il settimo giorno) e alita il soffio di vita su Adamo, il quale - da creatura di fango ed argilla - diventa compiutamente uomo. Il cerchio più esterno illustra la permanenza di Adamo ed Eva nel paradiso terrestre e la loro cacciata dopo il peccato originale.
Dio mostra ad Adamo tutte le creature e - intuita la solitudine dell'uomo - decide di creare per lui una compagna che sia sua simile traendola, secondo quanto si legge nella Genesi, dalla sua costola. Successivamente il mosaicista illustra il momento in cui Adamo ed Eva mangiano il frutto dell'albero proibito, cioè il momento in cui si allontanano dalla volontà divina decidendo di affermare in modo istintivo la propria libertà. L'immagine successiva mostra Adamo ed Eva che coprono la loro nudità con le foglie degli alberi, segno del fatto che il peccato originale ha ormai spezzato l'armonia perfetta della creazione. Dio dà dunque dei nuovi abiti ad Adamo ed Eva ed essi si allontanano dal Paradiso. Accanto alla porta si può tuttavia notare un cespuglio, che arde senza bruciare, al centro del quale si trova una croce, prefigurazione della speranza di salvezza portata da Gesù, il nuovo Adamo.
Caino e Abele
Il peccato originale apre lo spazio alla violenza nell'esperienza dell'uomo. Le immagini successive ci mostrano Caino che riflette e discute con il Signore - simboleggiato dalla mano che si protende dal cielo - irritato dal fatto che Egli abbia preferito l'offerta di Abele alla sua. Caino decide dunque di vendicarsi, conduce fuori dalla casa il fratello e lo uccide.
Uomini "giusti"
I mosaici successivi illustrano le storie di uomini che godono del favore di Dio essendo uomini "giusti". In primo luogo Noè, salvato dal diluvio universale con il quale Dio simbolicamente lava e purifica l'umanità corrotta dal peccato. In secondo luogo i mosaici raffigurano Abramo che riceve la visita di tre stranieri, prefigurazione della Trinità, ed offre loro un banchetto. I tre stranieri rivelano ad Abramo la futura maternità di Sara e la vita di quest'uomo, investita dall'autorità divina, assume uno scopo imprevisto ed imprevedibile.
Il mosaico successivo illustra l'esaltazione di Giuseppe, venduto come schiavo dai fratelli per invidia. Giuseppe, uomo giusto che non dispera, interpreta correttamente il sogno del faraone (le spighe raffigurate vicino al faraone dormiente sono il simbolo dei sette anni di fecondità seguiti dai sette anni di carestia) e questi, grato a Giuseppe, lo nomina viceré.
Infine troviamo Mosè, il condottiero del popolo d'Israele. Gli israeliti nel deserto, affamati ed assetati, protestano contro Dio; il Signore si dona loro sotto forma di manna (prefigurazione del pane eucaristico),manda loro stormi di quaglie e fa sgorgare l'acqua dalla roccia colpita da Mosè.
Albero di Jesse
Questo mosaico, realizzato tra il 1542 ed il 1552, rivela uno stile diverso dai precedenti, affine alla pittura del tempo. L'albero di Jesse simboleggia l'anello di congiunzione tra antico e nuovo testamento: Jesse è infatti il padre di Davide, da lui ha origine la stirpe che - generazione dopo generazione (le figure sui rami) - culmina in Gesù bambino nelle braccia di Maria.
La Vergine
Il pannello dedicato alla Vergine raffigura Maria nell'atto di intercedere presso Dio da parte degli uomini. Le tre stelle sul manto (sulle spalle e sul capo) simboleggiano la sua verginità - prima, durante e dopo la nascita di Cristo - e le lettere greche ai lati del volto la identificano come "Madre di Dio".
L'Emanuele
La venuta del Messia compie la promessa di salvezza custodita dal popolo d'Israele. Il pannello dell'Emanuele raffigura Cristo come un giovane senza barba immerso in un cielo stellato, inserendolo nello spazio profetico del "già e non ancora". Accanto a Cristo troviamo quattro profeti, i cui cartigli annunciano l'incarnazione.
La cupola dell'Emanuele
La cupola dell'Emanuele presenta Cristo benedicente circondato dai profeti, dai re Davide e Salomone e da Maria, ritratta nell'atto di intercedere.
Annunciazione
Nella quotidianità di Maria che attinge l'acqua al pozzo irrompe la presenza del Mistero attraverso l'angelo, che le annuncia la prossima maternità. Il suo "sì" rende possibile l'incarnarsi di Dio nell'esperienza umana.
Epifania
Il mosaico mostra i Magi al cospetto di Gesù, seduto tra le braccia di Maria. I Magi rappresentano i popoli della terra, chiamati ad adorare il Signore, la stella indica il Messia ed il raggio tripartito simboleggia la Trinità. La Madonna è seduta di fronte ad un edificio, di cui costituisce la porta, che rappresenta la Chiesa.
Battesimo
Giovanni il Battista battezza Gesù, immerso nelle acque del Giordano. La colomba, segno dello Spirito Santo, scende su Gesù sulla scia del raggio tripartito, già presente nel mosaico precedente. Gli angeli rendono lode a Cristo, il quale benedice le acque facendovi fiorire una nuova vita, come mostrano i pesci guizzanti.
Quaranta giorni nel deserto
Il mosaico mostra Satana, l'angelo nero, che per tre volte tenta Gesù, il quale sperimenta così il rischio della libertà umana. Il diavolo sfida Gesù a trasformare le pietre in pane (tentazione del bisogno carnale), a gettarsi dal pinnacolo (tentazione dell'affermazione della propria libertà istintiva) e a possedere i regni del mondo (tentazione del potere e della ricchezza): la vittoria di Gesù lo costringe letteralmente alla fuga.
Segni della salvezza messianica - Miracoli
I successivi mosaici illustrano due celebri miracoli di Gesù: la moltiplicazione dei pani e dei pesci e la guarigione del cieco nato.
Il primo mosaico raffigura da una parte Gesù nell'atto di benedire i pani ed i pesci e, dall'altra parte, i discepoli che distribuiscono il cibo alla folla e raccolgono gli avanzi. Con il cibo rimasto vengono riempite dodici ceste, una per ogni tribù della nuova Israele. Il mosaico è particolarmente fedele al testo evangelico, come dimostrano le mani velate dei discepoli ed i ciuffi d'erba del prato su cui Gesù aveva fatto sedere la folla.
Nel secondo mosaico vediamo Gesù che spalma il fango sull'occhio del cieco nato e il cieco che - dopo essersi lavato - può finalmente vedere. L'acqua della fonte, anticipazione dell'acqua battesimale, guarisce non solo l'occhio, ma anche il cuore del cieco, il quale torna da Gesù per rendergli grazie.
Segni della salvezza messianica - Incontri
Il primo di questi mosaici raffigura l'incontro di Gesù con la samaritana. La donna ha in mano l'anfora e si avvicina al pozzo, dove incontra Gesù che le chiede da bere. Il pozzo ha la forma degli antichi battisteri cristiani, segno evidente del riferimento all'acqua battesimale. La scena successiva ritrae la samaritana mentre invita gli abitanti della sua città a vedere l'uomo che conosceva tutto ciò che lei aveva fatto.
Il secondo mosaico illustra un altro incontro di Gesù, quello con Zaccheo, salito sul sicomoro per vedere meglio l'arrivo del Maestro. Il mosaicista ritrae l'incontro del ricco pubblicano con lo sguardo di Gesù, uno sguardo che investe l'umanità di Zaccheo e ne trasforma la vita.
Ingresso a Gesuralemme
Il mosaico raffigura l'ingresso in Gesuralemme di Gesù, tra le grida di gioia dei bambini, che stendono a terra i loro mantelli. L'arrivo di Gesù è l'arrivo di un Re mite, che cavalca un asinello mansueto, ma fiero. L'ulivo e la palma visibili nella parte destra del mosaico sono simbolo rispettivamente della passione e della vittoria, anticipazione di quanto di lì a poco avverrà.
Inaugurazione della passione
Il primo mosaico ritrae Gesù nell'atto di lavare i piedi a Pietro, il quale chiede al Signore che gli venga lavato anche il capo. Con la mano destra Gesù benedice il discepolo, richiamando il valore spirituale del gesto: il suo governo si fonda infatti sul servizio.
Il secondo mosaico ritrae Cristo in trono nel momento in cui istituisce l'Eucaristia. Al suo fianco si trova il discepolo prediletto, Giovanni, che poggia il capo sulla spalla di Gesù, e di fronte Pietro, che di lì a poco diventerà la guida della Chiesa. Riconoscibile fra gli altri è anche Giuda, identificato dal gesto del protendere la mano sul tavolo per intingere il pane con Gesù.
Orazione nell'orto degli ulivi
Il mosaico raffigura Gesù in preghiera nel Getzemani; nella scena a sinistra la solitudine di Gesù è evidenziata dalla mancanza del cielo stellato, segno del rapporto con Dio. Nella scena centrale ed in quella a destra Dio rivela la sua presenza confortatrice, come dimostrano il cielo stellato e il raggio di luce. Al centro troviamo Pietro di fronte a Gesù, che gli preannuncia il suo tradimento.
Cattura di Gesù
Il mosaico mostra, a sinistra, il momento del bacio traditore di Giuda, che consegna Gesù agli uomini venuti per catturarlo. In basso Pietro taglia l'orecchio di Malco - il servo del sommo sacerdote - che viene risanato dalla mano benedicente di Cristo.
La scena di destra raffigura il Cireneo che porta la croce di Gesù e che diventa simbolo di ogni uomo, chiamato a condividere la fatica di Cristo.
Gesù porta sul capo una corona di alloro, simbolo di vittoria ed anticipazione della sconfitta definitiva della morte.
Crocifissione
La scena raffigura al centro la croce di Gesù. Ai suoi piedi i soldati giocano ai dadi la sua veste ed il teschio fra loro ci ricorda che siamo sul Golgota, il "luogo del cranio". A destra il centurione ed i guardiani sono ritratti nel momento in cui - secondo il testo evangelico - riconoscono Gesù come figlio di Dio.
Il sepolcro vuoto
Le pie donne si recano al sepolcro con gli aromi per l'unzione del corpo di Gesù, ma lo trovano vuoto. A loro è affidato l'annuncio della risurrezione: come le donne portano nel mondo la nuova vita, anche la resurrezione - segnando la sconfitta della morte - apre per l'uomo una nuova vita.
Anastasis
Gesù discende agli inferi e prende per mano Adamo, il cui piede è ancora trattenuto da Satana, calpestato da Gesù. Alle spalle di Adamo troviamo Eva ed un gruppo di profeti mentre - dalla parte opposta - ci sono Giovanni Battista ed i patriarchi di Israele. Accanto a Satana le porte divelte degli inferi formano una croce e le catene, che legavano i prigionieri, sono spezzate.
Gesù appare ai suoi
Il mosaico illustra, nella parte centrale, l'incontro dell'incredulo Tommaso con Gesù risorto. Il discepolo è ritratto nell'atto di avvicinare la mano al costato di Cristo, alle cui spalle la porta chiusa ricordata nel vangelo di Giovanni assume la forma di un trono.
Cupola dell'Ascensione
Gesù si congeda dai suoi, lasciando loro la promessa della venuta dello Spirito Santo. Al centro della composizione troviamo Gesù seduto su un raggio di luce sorretto dagli angeli. Il suo volto è molto diverso da quello più giovane ritratto nella cupole dell'Emmanuele, segno dell'incarnazione e dell'ingresso di Cristo nella storia e nel tempo dell'uomo.
Intorno a Gesù sono raffigurati gli apostoli e la Madonna.
Cupola della Pentecoste
Al centro della composizione è ritratto lo Spirito Santo, simboleggiato da una colomba, che si irradia attraverso i raggi sui dodici apostoli. Grazie al dono dello Spirito Santo gli apostoli sono chiamati a portare agli uomini l'annuncio della resurrezione di Cristo.
Le figure nel cerchio più esterno simboleggiano infatti tutti i popoli della terra, destinatari dell'annuncio dei dodici, ritratti nei loro abiti tipici e rappresentati da una coppia di uomini - uno giovane ed uno vecchio - per indicare che il messaggio di Cristo è per ogni generazione.
Il Pantocratore
Il ritratto di Cristo sovrano rappresenta il realizzarsi della promessa fatta da Dio ad Adamo ed Eva nel momento della cacciata dal paradiso terrestre. Gesù è seduto in trono e regge con la mano sinistra il libro della vita, mentre con la destra benedice. Il duplice colore della veste richiama la duplice natura di Gesù: il rosso per la natura divina ed il blu per quella umana. Le due vesti sono strettamente intrecciate, poiché Gesù è contemporaneamente tanto Dio quanto uomo.
Chiara